Pulsoreattore

I.T.I.S.-I.S.I.S.S. A. Scarpa Motta di Livenza Progetto realizzato dalla classe 3B a.s. 2010/2011 -Gruppo di lavoro: Mattia Bedin, Lorenzo De Bortoli, Enrico Pigat, Riccardo Spinacè, Elia Torresan, Enrico Tolotto e Matteo Zanusso. -Docenti: prof. Romano Mazzariol, docente di disegno e tecnologia prof. Claudio Martin, docente di laboratorio macchine utensili, coordinatore esecutivo del progetto.

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mercoledì 1 giugno 2011


Collaudo-prof. Martin
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Analisi del rumore

Estrazione della frequenza dominante dallo spettro del rumore: la frequenza di lavoro del pulsoreattore è di 180 Hz, corrispondente a 10800 pulsazioni al minuto.
Pubblicato da 4B I.T.I.S. alle 11:00 Nessun commento:
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Pulsoreattore, come funziona?

Il pulsoreattore (o pulsogetto) è una forma molto semplice di esoreattore nel quale la combustione avviene in maniera intermittente fornendo una spinta ad impulsi. A differenza dello statoreattore (il motore a getto cui più assomiglia), è in grado di fornire una spinta a punto fisso (cioè a velocità di volo nulla).

Il pulsoreattore è un motore a combustione interna di disegno molto semplice, in cui la compressione dell'aria captata avviene (come per lo statoreattore) dinamicamente, senza la necessità di un compressore. A differenza degli altri esoreattori la combustione non avviene secondo un processo continuo, ma ad impulsi.

L'aria in ingresso viene miscelata con il combustibile nella camera di combustione. L'accensione della miscela può essere comandata da una candeletta (tipicamente all'avvio) o provocata dal ritorno di fiamma della precedente fase di combustione (a regime).

Il conseguente aumento della pressione provoca l'accelerazione e l'espulsione dei gas combusti dall'ugello di scarico, fornendo così la spinta. Il riflusso attraverso la presa d'aria viene impedito da valvole meccaniche o "aerodinamiche" (nei motori valveless).

La successiva depressione che si viene ad avere in camera di combustione richiama nuova aria ed il ciclo può così ripetersi tra le 40 e le 250 volte al secondo, a seconda del tipo e delle dimensioni del motore.

Nella nostra configurazione il flusso dei gas all'interno del motore viene parzialmente controllato da un sistema di valvole lamellari che, agendo come una valvola di ritegno, permette il passaggio dei gas in una sola direzione. Il tallone d'Achille di questa soluzione è dato dalla fragilità delle lamelle che limita la vita operativa del motore a poche ore di funzionamento continuo.

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Classe 4B dell'Istituto A. Scarpa di Motta di Livenza a.s. 2011/2012 http://www.isissmotta.it/
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